La stagione dei saldi estivi è finalmente arrivata. Dal 1° agosto, infatti, i negozi di tutta Italia possono vendere i propri prodotti a prezzi scontati per un periodo massimo di sessanta giorni.
Come sicuramente sai già, quest’anno la data di avvio delle promozioni è stata rinviata a causa della pandemia da Coronavirus. Una decisione che ha creato e continua a creare molta confusione sia tra i negozianti che tra i clienti, con informazioni poco chiare e in apparente contraddizione tra di loro.
Perché è stato deciso il rinvio dei saldi
La decisione di rimandare gli sconti estivi ad agosto è stata presa anche a seguito delle pressioni delle associazioni di categoria. Gli esercenti speravano infatti che con le prime riaperture dello scorso 4 maggio il pubblico sarebbe tornato a fare shopping dopo le lunghe settimane chiusi in casa.
L’obiettivo era quindi di puntare su una finestra temporale più ampia di circa 90 giorni per stimolare i consumi a prezzo pieno nell’immediato post-lockdown prima dei saldi solitamente fissati al primo fine settimana di luglio.
I fatti e le statistiche, però, dimostrano che in Italia non si è scatenato il fenomeno del “revenge shopping” come invece è successo in Cina.
Sulla scarsa ripresa dei consumi hanno sicuramente influito le misure che i negozi hanno dovuto adottare per contenere il contagio dall’inizio della Fase 2, tra orari cambiati, mascherine e distanziamento sociale. Le notizie poco chiare sul giorno di avvio dei saldi, inoltre, hanno alimentato incertezze e attese.
La confusione sulle date ufficiali dei saldi
La conferenza delle Regioni aveva infatti fissato al primo agosto il giorno d’inizio, prevedendo però da subito delle deroghe. Calabria e Sicilia erano autorizzate a partire già dal primo luglio. Le altre regioni potevano invece lanciare promozioni di ogni tipo senza dover aspettare agosto.
Questa libertà di iniziativa sarebbe servita, nelle intenzioni, a invitare il pubblico nei negozi prima dei saldi ufficiali. In verità, ha contribuito solo ad aumentare un senso generale di spaesamento che confonde addetti ai lavori e clienti.

I consumatori hanno in molti casi rimandato gli acquisti ai saldi. L’idea è quella di poter beneficiare in questo modo di prezzi ancora più vantaggiosi rispetto a quelli delle generiche promozioni.
Il colpo di grazia è arrivato lo scorso 21 luglio, con la parziale marcia indietro della Conferenza che ha stabilito che ogni regione è libera di fissare la propria data di partenza in autonomia. Una decisione arrivata troppo tardi, che non lascia il tempo agli esercenti per organizzarsi e non sta riuscendo a spingere i consumi.
I problemi dei saldi d’agosto
Lo slittamento dei saldi all’estate inoltrata è apparsa da subito poco sensato sul piano strategico a molti professionisti del retail. I dubbi generali riguardano le reale intenzioni di spesa degli italiani in questo periodo e l’impatto che una stagione estiva senza turismo internazionale avrà sulle casse dei negozi.
A noi sembra che questa iniziativa agostana non tenga conto di due principali problemi:
- il primo è stagionale: con l’avvio ad agosto diventa praticamente impossibile per i commercianti vendere le collezioni estive in saldo, con un magazzino che rischia di diventare obsoleto in poco tempo e trasformarsi in un ulteriore costo;
- il secondo logistico: tra smart working, caldo e ferie i centri urbani si stanno svuotando giorno dopo giorno. L’assenza di turisti internazionali, poi, porta via una grande fetta di mercato, mentre nelle località turistiche la voglia di shopping è ancora da verificare.
La visione generale sullo stato attuale del retail, poi, ci sembra lontana da una reale comprensione dei problemi più urgenti. I saldi sono utili per creare margini, ma al momento i negozi hanno soprattutto bisogno di un volume regolare di vendite per sostenersi con la liquidità.
Le chiusure di marzo e aprile, e l’incerta ripartenza nella fase 2 stanno mettendo in difficoltà tante realtà in tutta Italia. Le misure finanziarie stanziate dal governo sono sicuramente utili come sostegno, ma non bastano per delineare un piano di sviluppo futuro per il commercio al dettaglio.
Cosa succede dopo i saldi: prepara la tua strategia per il futuro
Con questo articolo non vogliamo aumentare lo sconforto e i malumori che – giustamente – sono comuni oggi a tanti commercianti e imprenditori. Ci sembra però giusto farti conoscere il nostro pensiero sull’argomento saldi estivi.
A questo punto cosa ci resta da fare? Tutti noi ci auguriamo che questi giorni di promozioni funzionino e riportino un po’ di clienti nei negozi, ovvio. Per i mesi successivi, però, sperare non basta. Ci vogliono idee, coraggio e spirito d’iniziativa.Il progetto Retail OK nasce proprio per creare un luogo virtuale di relazioni in cui negozianti, lavoratori e professionisti del commercio possono confrontarsi e imparare l’uno dall’altro. Se anche tu vuoi arrivare preparato alle sfide del futuro, scopri quello che possiamo fare insieme e prenota subito la tua consulenza gratuita.