Dal 18 maggio negozi ed esercizi commerciali sono finalmente tornati ad alzare la serranda in quasi tutta Italia. Sono tante le misure di sicurezza previste, ma l’obiettivo è uno solo: riprendere la vita di tutti i giorni. In sicurezza.
Molti esperti sono pronti a scommettere che le riaperture spingeranno i consumatori verso il cosiddetto revenge shopping: una corsa frenetica agli acquisti per rifarsi del tempo passato in casa.
La bella stagione aumenterà la voglia di lasciare le quattro pareti che abbiamo imparato a memoria tra marzo e aprile per goderci la nostra nuova libertà. È tornato il tempo dei caffè al bar, dei giri per vetrine e dei pranzi fuori. Senza dimenticare, però, le nuove regole, fondamentali per evitare una nuova ondata di contagi e sconfiggere il coronavirus una volta per tutte.
Per aiutare i negozianti a riaprire senza troppi pensieri, noi di Retail OK abbiamo raccolto le principali indicazioni sanitarie per i diversi settori.
Le regole generali per la ripresa delle attività
Per tutti gli esercizi valgono le indicazioni che abbiamo imparato a memoria negli ultimi mesi, quindi:
- manteniamo sempre la distanza minima di un metro;
- mettiamo a disposizione gel igienizzante per le mani per i clienti e per i dipendenti;
- indossiamo sempre le mascherine e i guanti monouso;
- preferiamo pagamenti con bancomat e carte di credito ai contanti;
- tutti gli esercizi sono autorizzati a rilevare la temperatura corporea e impedire l’accesso se superiore ai 37.5°.
Sappiamo che la distanza e l’igiene personale sono le due armi principali nella lotta contro il virus. Vediamo come usarle nelle attività commerciali.
Come riaprire i negozi dopo il lockdown
Per la riapertura del 18 maggio valgono le linee guida già tracciate per i servizi essenziali rimasti aperti durante l’isolamento, con alcune accortezze in più indicate dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. Vediamo quali.
- Sanificazione, guanti e mascherine
La sanificazione è obbligatoria e quotidiana. Oltre alla regolare routine di pulizia, quindi, i gestori provvedono a sanificare l’ambiente secondo le indicazioni del ministero della salute, con candeggina e alcol etilico. Va prestata particolare attenzione ai punti di maggior contatto come maniglie, bagni, bancone, porte e finestre.
- Percorsi diversi per entrate e uscite
Se il negozio non ha due ingressi separati, i gestori segnalano due percorsi per entrare e uscire dalla struttura, per evitare incroci tra i clienti.
- Ingressi ridotti
Per gli esercizi di piccole dimensioni, di 25 metri quadri o inferiori, vale l’obbligo di far entrare un cliente alla volta. In ogni caso i negozianti sono autorizzati a far rispettare la distanza di un metro all’interno dell’attività, chiedendo alle persone di attendere il loro turno fuori.
- Come accogliere i clienti
I visitatori sono tenuti a indossare la mascherina all’interno del negozio e a usare il gel igienizzante che gli viene fornito prima di toccare i prodotti esposti.
- Si possono provare i vestiti?
Nei negozi di abbigliamento e calzature è consentito provare vestiti e scarpe, sempre indossando la mascherina e pulendosi le mani con il gel prima e dopo ogni prova.

L’afflusso nei punti vendita avrà bisogno di un po’ di tempo per tornare quello di prima della pandemia. È il momento migliore per concentrarsi su un approccio omnicanale, capace cioè di integrare il momento in negozio con le varie opportunità del mondo digitale attraverso siti e social network.
Bar e ristoranti ripartono con meno coperti
Dopo l’autorizzazione al servizio da asporto dello scorso 4 maggio, per bar e ristoranti è arrivato il momento di tornare ad accogliere gli avventori. Con meno coperti, molta attenzione e tutta la voglia di tornare ai vecchi tempi.
- Sì al servizio al banco
Torna il servizio al banco, un grande classico dei bar per un caffè al volo. Il bancone va disinfettato dopo ogni cliente. Addio, però, a zuccheriere e bricchetti del latte: solo confezioni monouso per evitare veicoli di contagio.
- Niente buffet
Apericene, brunch e antipasti a buffet resteranno un piacevole ricordo ancora per un lungo periodo. Ogni forma di servizio collettivo è infatti proibita per limitare la vicinanza tra i clienti e le possibilità di contatto indiretto.
- No ai menú, sì alle lavagne
Meglio evitare carte dei piatti e dei vini individuali e puntare sulla classica lavagna. I più tecnologici possono scegliere di affidarsi a delle app.

Rimane l’obbligo di distanza di un metro tra commensali che riduce inevitabilmente i posti disponibili nei ristoranti. Consigliare la prenotazione, specialmente all’aperto, è un’ottima idea.
Parrucchieri e centri estetici: come lavorare in sicurezza
Per la fase 2 sono state previste particolari misure di sicurezza per i servizi alla persona. Addio ad alcuni grandi classici, come le riviste da sfogliare mentre mani esperte si prendono cura dei nostri capelli, ma torna il piacere della bellezza senza rischi di contagio.
- La distanza tra le postazioni
Le poltrone devono essere lontane almeno due metri, utilizzando, laddove necessario, postazioni alternate.
- Kit personale
I clienti ricevono un kit individuale con mantella e grembiule monouso e vengono invitati a lasciare gli effetti personali in una busta di plastica consegnata all’ingresso.
- Prenotazione obbligatoria e addio alla sala d’attesa
I centri ricevono solo su appuntamento e gli avventori non possono più attendere il proprio turno nella sala d’attesa, ma aspettano in strada.
- Visiera protettiva
Nei centri estetici, oltre a guanti e mascherina, gli operatori indosseranno anche la visiera protettiva. Per effettuare trattamenti al viso, inoltre, non è sufficiente la mascherina chirurgica ma si richiede un dispositivo di tipo Ffp2 o Ffp3.
- No a bagni turchi, saune e idromassaggi
I centri estetici non possono ancora offrire trattamenti rivolti a più persone come bagni turchi, saune e idromassaggi, mentre sono autorizzati i servizi in cabina singola, da igienizzare dopo ogni utilizzo.
- Shampoo obbligatorio
Parrucchieri e barbieri devono lavare i capelli dei clienti prima del taglio. Per le barbe, invece, gli ospiti del salone sono invitati a lavarsi a casa prima della rasatura.
Le riaperture sono una bella boccata d’ossigeno per i tanti professionisti del retail alle prese con un momento di difficoltà eccezionale. È probabile che certe dinamiche del rapporto cliente-negozio non torneranno più le stesse di prima, viste le nuove abitudini di smart working e acquisti online che hanno preso piede nel nostro paese, con un po’ di ritardo rispetto al resto del mondo.
Per arrivare preparati alle novità è importante conoscere il parere di esperti e professionisti. In queste settimane abbiamo organizzato Un caffè per il retail, una serie di appuntamenti in video sulla nostra pagina Facebook proprio per analizzare i futuri scenari del commercio al dettaglio.
La community di Retail OK nasce proprio per confrontarci e sostenerci davanti al cambiamento. Il futuro del retail è dietro l’angolo. Raggiungiamolo insieme.